La fine di Alitalia

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Ormai ci siamo, alla fine di Alitalia mancano solo poche ore.

Qualche tempo fa con la comparsa di squali, avvoltoi e sciacalli erano già svanite tutte le speranze per un salvataggio VERO dell’ex Compagnia di Bandiera e le prime indiscrezioni sul piano Fenice confermano tutte peggiori previsioni fatte in passato.

Ancora uno volta lo Stato sembra che sia riuscito a stravolgere qualsiasi regola di mercato favorendo la solita cordata degli “amici degli amici” per scaricare i costi della cattiva gestione di una sua società sui cittadini.

Non capisco veramente come si possa lodare un piano di ristrutturazione che prevede il licenziamento di quasi il 40% dei dipendenti (7000 su circa 18.000), una riduzione della flotta del 36% e la chiusura del 28% delle destinazioni – fonte “Repubblica”  – e che scaricherà tutti gli esuberi ed i debiti sullo Stato, cioè sui cittadini.

Ma a parte questo, quello che è veramente preoccupante è l’idea di concentrare il network sui voli a breve e medio raggio, quelli sui quali c’è l’accanita concorrenza delle compagnie low cost. Pensano forse i nostri più famosi industriali, abituati a ricevere regali come autostrade, telefonia, contratti etc dallo stato, che basterà sospendere le norme Antitrust  per quello che riguarda il mercato domestico del trasporto aereo per continuare a spremere denaro dalle poche tratte italiane veramente redditive?
Credono forse che l’UE se ne starà zitta e calma?
Già in passato il governo provò con Linate a favorire l’Alitalia e tutti sappiamo come andò a finire: Linate ancora viene utilizzato da tutti i vettori ed insieme a Bergamo ha determinato la profonda crisi di Malpensa.

Dalle notizie apparse sugli organi di stampa mi sembra di capire che verrà adottata la stessa politica fallimentare di Mengozzi e Cimoli (riduzione di flotta, destinazioni e personale), e cioè quella che ha portato la Compagnia al collasso senza risolvere i veri e vecchi mali che da sempre l’affliggono.

Analizzando la vicenda sorgono spontanee molte domande:

  • che dire della partecipazione di AirOne: da acquirente e diventata partner di fusione … non male, veramente non male!
    E gli esuberi da dove usciranno fuori? Tutti da Alitalia o qualcuno anche da AirOne? E si, perché nessuno lo dice, ma in AirOne c’è un mare di personale ex Alitalia … sono veramente curioso di vedere come verrà gestito questo aspetto.
  • E la partecipazione minoritaria di Air France (adesso la chiamano partner strategico), dopo tutte le critiche di qualche mese fa, a che cosa servirà? Ma vuoi vedere che verrà utilizzata per garantire i collegamenti di lungo raggio che verranno abbandonati dalla nuova Alitalia? Ma se così sarà, non si tratta forse di una soluzione peggiore della “svendita” al gruppo Air France – Klm fatta naufragare solo in nome dell’Italianità della Compagnia di bandiera?
  • Dopo aver contribuito ad affossare ad aprile l’accordo con i transalpini, come si comporteranno adesso i sindacati di fronte a 7000 esuberi causati da una forte riduzione/cessione di molte attività?

La prossima settimana sarà cruciale, dopo i primi incontri con le parti sociali sicuramente ci saranno maggiori informazioni sui dettagli dell’operazione e forse si riuscirà a capire che cosa ha veramente combinato il governo.

Nel frattempo, l’immagine che si ha dell’Alitalia è quella di una vacca sfruttata fino alla morte e poi utilizzata per ingrassare altri animali.

La fine dell'Alitalia

La fine dell’Alitalia: sfruttata fino alla morte e poi usata per ingrassare avvoltoi e sciacalli – foto di vambo25

P.S.: il nome Compagnia Aerea Italiana (la società fondata dalla cordata d’imprenditori) ricorda tanto la famosa C.A.I., compagnia con base a Ciampino assai nota a tutti gli addetti al settore per le sue particolari attività. Almeno potevano scegliere un’altra ragione sociale Fine di Alitalia

Aggiornamento del 3 settembre 2008

Il seguente intervento di Marco Travaglio sulla vicenda Alitalia non era ancora disponibile quando ho pubblicato il mio pezzo. Il logorroico giornalista in 25 minuti dice + o – le stesse cose che ho detto io … e per una volta sono costretto a concordare con lui La fine di Alitalia

Questo articolo ha 5 commenti

  1. brag

    Leggo su tutti gli organi di stampa che il progetto “Fenice” prevede che “Lo scalo di Linate sará dedicato esclusivamente alla tratta Roma-Milano”.

    Non ho capito se il Governo proverà di nuovo a “chiudere” Linate ai voli internazionali (operazione già fallita perché bocciata dalla UE alla fine degli anni ’90) oppure se la nuova Alitalia cancellerà tutti i voli internazionali che oggi partono da Linate (sono parecchi, basta consultare l’orario …. Londra, Madrid, Parigi etc).

    Nel secondo caso ho la vaga impressione che di passeggeri ne perderanno un bel po’ visto che neanche un pazzo sceglierà lo scomodissimo aeroporto di Malpensa solo per volare con la “compagnia di bandiera”.

    Per quanto riguarda il Cargo dopo l’entrata di Intesa SanPaolo nella Alis ormai il progetto è più che chiaro 🙁

  2. brag

    Intesa San Paolo è in conflitto d’interessi perché fortemente esposta come creditrice. Logico quindi che abbia cercato una soluzione che garantisse i suoi interessi.

    In Italia c’è un gruppo di finanzieri che da anni riceve benefici da tutti i governi e non si capisce a quale titolo. Ad esempio, nel caso delle ferrovie gli hanno ceduto alcune tra le tratte migliori (da Torino a Salerno, da Roma a Venezia e la Roma – Bari). Così son capaci tutti a fare gli industriali …. io gli avrei dato anche un bel po’ di collegamenti ferroviari regionali in forte perdita con l’obbligo di gestirle 😉

  3. brag

    A causa di un problema nel sistema pubblico io questo commento inviato da markogts che era stato bloccato:

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    Ciao Brag!

    Per me è ancora peggio di quello che dici tu. Ho appena notato che Intesa San Paolo è anche dentro all’affare Treni privati di Montezemolo (fonte http://www.repubblica.it/2008/07/sezioni/economia/tav-privato/tav-privato/tav-privato.html), mentre non penso servano fonti per confermare i legami tra autostrade, tunnel e autogrill con Benetton, Ligresti e Caltagirone oltre alla summenzionata banca. Ora, la domanda è: gente che prende soldi da pedaggi autostradali in regime monopolistico, o che punta ai treni ad alta velocità, che interesse può avere a far lavorare bene linee aeree interne? So che, col Berlusca al governo, parlare di conflitto di interessi appare demodé, ma il nocciolo è questo.

    Ti lascio con questa vignetta, forse l’hai già vista, a proposito di italianità:
    http://4.bp.blogspot.com/_Bfu2CpqZQgE/SLbjGMA3zSI/AAAAAAAAAMY/8MyKRE8QpDk/s1600-h/ellekappa.JPG

    Ciao!

    Marko

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  4. FRANCO

    dopo ,aver letto cuesto articolo sinceramente mi metto una mano nel petto e sinceramente guarderi intorno a me qual e il pazzo che potrebbe aiutare ALITALIA susserio lo trovato si chiama HUGO CHAVEZ FRIA . mi diranno perche ;e un nuovo ricco e una personache non gliene frega un cazzo y poveri pero cuello che lui dice che tutto cuello che sta facendo e a beneficio dei poveri quindi abbiamo la facilita di aprirli le porte per EUROPA ;QUINDI ACESSO GIA PRONTO e per gli ITALIANI disminuzione di spese e quello che oggi giorno bisogna presservare e il combustibbile che qua tutta via e regalato .sinceramente vedo che gli Italiani d. italia sono DAVVERO dei CO…….GLI…NI PERCHE VANNO A FARE SOCITA con altri morti da fame come loro e sinceramente stanno usando il C………..U…..LO E non il cervello DAVVERO con tante leve nuove che ci sono in tutto il mondo continuano a farsi governare da un gruppo di puri vegetali invece di metterli in pensione E OCCHIO .IO SONO UN VECCHIO di 62 ANNI OCCHIO . connacionali non siate cogli……. oni salvate la patria che e sara sempre il futuro per le nostre generazioni VIVA ITALIA PERO SENZA COGLI………….ONI BACIONI A TUTTI FIRMATO FRANCO DI NOME E FRANCO DI ————-CUORE ———– SE POTETE..FATE GIRARE LA CARTA NELLA WEB.

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