Con il termine "anice" si identificano piante diverse, cioè senza parentela botanica, che hanno però in comune l’aroma dei semi o dei frutti che all’olfatto risulta praticamente identico. Il profumo caratteristico di questa pianta erbacea viene sprigionato dall’anetolo che è una sostanza oleosa contenuta nei semi e nei frutti.
L’anice è una spezia molto antica diffusa in quasi tutte le cucine del mondo ed è usata per dare gusto a piatti di pollo, coniglio, maiale, verdure e dolci vari; è originario dell’Oriente e le specie più conosciute sono:
- l’anice verde (molto usato in Occidente)
- l’anice stellato (utilizzato soprattutto in Cina ed Indocina)
- l’anice pepato (diffuso in Estremo Oriente)
L’anice ha un gusto dolciastro e l’aroma somiglia molto a quello del finocchio con un vago retrogusto di menta.
Con i semi essiccati dell’anice si preparano numerosissimi liquori come il Pernod, il Pastis, l’Anisette, il Raki, l’Ouzo, l’Arrak, la Sambuca ed il Mistrà, solo per citarne alcuni.
I semi dell’anice (Pimpinella anisum L.)