Una settimana nel Périgord: tra castelli, borghi e strade secondarie

Il 23 settembre, all’alba, ho messo in moto la mia Toyota CHR e sono partito verso una delle zone più affascinanti del sud-ovest della Francia: il Périgord, con base a Sarlat-la-Canéda.
Non è proprio dietro l’angolo, ma il viaggio in auto fa già parte dell’esperienza. Prima di arrivare a destinazione ho fatto una tappa intermedia a Gap, dove ho approfittato per riposarmi dopo tante ore di guida. Una passeggiata tranquilla nel centro e poi una notte in un Airbnb accogliente e silenzioso, che mi sento di consigliare senza riserve.

Il giorno seguente ho ripreso la strada, attraversando paesaggi che iniziavano già a raccontarmi il carattere di questa regione: colline morbide, villaggi di pietra chiara, campi ordinati e strade secondarie che sembrano fatte apposta per perdersi con piacere. A metà giornata sono arrivato a Sarlat, che sarebbe diventata la mia base per i quattro giorni successivi.

Sarlat-la-Canéda è uno di quei posti dove il tempo sembra essersi fermato. Ogni sera, al rientro dalle escursioni, passeggiavo a lungo tra le sue stradine acciottolate, illuminate da una luce calda e dorata. La città è un capolavoro medievale, ma vivo, autentico, mai eccessivamente turistico (almeno a fine settembre). Un vero piacere da esplorare senza fretta!

Durante il soggiorno ho fatto tre lunghi tour in auto per scoprire i dintorni, tutti diversi tra loro.

Castello di CastelnauNel primo giorno “on the road” ho visitato il Castello di Castelnau, un’imponente fortezza perfettamente conservata, poi La Roque-Gageac, un villaggio aggrappato alla roccia sopra la Dordogna, e infine La Roque St. Christophe, una spettacolare città troglodita scolpita nella parete di una falesia.
Il mix di storia e natura qui è continuo, mai banale.

Il secondo giorno è stato ancora più ricco. Ho iniziato con un giro in barca sulla Dordogna, partendo da Beynac-et-Cazenac, una delle esperienze più rilassanti del viaggio.
Lungo il fiume, tra castelli e rive boscose, si respira un senso di quiete che difficilmente si dimentica. Poi ho visitato Cadouin, con la sua abbazia gotica, e i castelli di Biron e Bonaguil, ognuno con un carattere ben distinto.
In una giornata ho attraversato secoli di architettura e paesaggi che sembrano usciti da un film storico.

La domenica avevo in programma un’escursione più lunga verso sud-ovest, ma il piano è saltato a causa di numerose deviazioni per eventi locali. Dopo un po’ di frustrazione e qualche tentativo a vuoto, ho deciso di rientrare a Sarlat e godermi un altro giro in centro, scelta che si è rivelata perfetta: niente stress, solo bellezza.

A livello gastronomico, non ho seguito le vie più battute: il foie gras non è proprio nelle mie corde, e quindi ho preferito orientarmi su altri piatti. Ho provato diverse specialità locali a base di carne, gustose omelette ai funghi porcini e anche un ottimo petto d’anatra. Nulla di particolarmente raffinato, ma sempre buono.
A Fréjus, invece, l’ultima sera, ho fatto una deviazione culinaria: cena in un ristorante indiano che mi ha sorpreso per qualità e servizio — se capitate da quelle parti, Le Kashmir è da provare.

Gli alloggi sono stati una parte mista dell’esperienza: a Gap ho dormito bene e mi sono trovato molto bene nell’appartamento prenotato via Airbnb. A Sarlat, invece, ho soggiornato presso La Casa di Leon: posizione ottima, ma nel complesso l’alloggio non mi ha convinto. Piccole cose, ma che sommate hanno abbassato la qualità dell’esperienza. L’ultima notte a Fréjus, infine, è stata la meno soddisfacente: il mio alloggio era non in buone condizioni e scomodo, tanto da non poterlo consigliare.

Nel complesso, è stato un viaggio pieno di immagini forti: castelli in cima alle colline, villaggi sospesi nel tempo, strade che sembrano raccontare storie. La Toyota CHR si è comportata alla grande: comoda, silenziosa, e con consumi sorprendentemente bassi anche su tragitti lunghi.

Se rifarei questo viaggio? Sì, ma con qualche modifica però 😉
Le distanze non sono banali, quindi la prossima volta abbinerei il Périgord ad altre zone francesi, come la Loira o la Normandia, per rendere il viaggio ancora più vario. Ma i borghi, i paesaggi e l’atmosfera del sud-ovest francese meritano assolutamente il viaggio.


Le foto

Tutte le foto sono disponibili su Flickr, anche per il download  😉

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