Come ho più volte detto, grazie alla moto sto scoprendo l’Italia! Era da molti anni che avevo desiderio di visitare la Sicilia di cui conoscevo sommariamente solo Palermo e Catania per averci soggiornato brevemente molti anni fa per motivi di lavoro. Nel 2006 mi ero recato a Campobello di Licata (Canicattì) per il matrimonio di un caro amico ed i paesaggi dell’isola mi avevano veramente entusiasmato, così come la disponibilità delle persone.
Girando per il web sono incappato nel sito Motoraduni.it e quando ho visto che avevano in programma il periplo della Sicilia non ho avuto tentennamenti: mi sono iscritto ed ho subito prenotato la gita. Nel programma era prevista la possibilità di un trasferimento via traghetto, ma ho preferito fare tutto il percorso in moto anche perché volevo verificare personalmente lo stato dei lavori sulla purtroppo tristemente famosa Salerno – Reggio Calabria, lavori che sembrano destinati a non vedere mai la fine.
Questa è stata la prima volta che ho affrontato un lungo viaggio in moto (3200 km) e così qualche giorno prima ho chiesto consigli sulla dotazione minima della moto ed ho preparato anche una lista di abiti ed accessori necessari per 9 giorni.
Il clima non mi ha aiutato visto che, nonostante la primavera, ancora piove copiosamente e le temperature non sono certamente miti, e ciò mi ha costretto a dotarmi di abbigliamento sia pesante, che leggero.
Avevo preso contatti con un altro “radunante” proveniente da Siena per fare un tratto di strada insieme, e ci eravamo dati appuntamento a Lagonegro (Basilicata).
Sabato 24 aprile
Sono partito alle 6.30 in sella alla mia BMWK1100LT del 1992 sotto una pioggia battente, con nebbia e temperatura veramente rigida. Sono stato costretto a percorrere i pochi chilometri che mi separano dall’autostrada veramente piano perché c’era scarsissima visibilità e grosse pozze d’acqua. Una volta presa la Roma – Salerno, grazie all’asfalto drenante, ho potuto accellerare e procedere, ma sempre con cautela, verso sud. Solo dalle parti di Cassino ha finalmente smesso di piovere, il cielo si è aperto un po’ e s’è fatto finalmente giorno pieno consentendomi così di proseguire il viaggio più tranquillamente.
Alle 9.30 circa ero già a sud di Salerno e mi sono fermato per il rifornimento, un caffè ed anche per telefonare al mio amico Fabio che stava aspettandomi a Lagonegro; ma … sorpresa!!!!!  Avevo dimenticato il telefonino nella tasca anteriore della giacca e così si era riempito d’acqua ed era kaput.
Vabbé, pazienza, colpa mia; per fortuna avevo i numeri scritti su un foglio ed ho chiamato da un telefono pubblico. Ci siamo aggiornati, fissato il luogo dell’incontro, e poi sono risalito in sella per riprendere il viaggio.
Nella parte campana l’autostrada è in buone condizioni, molti tratti sono finiti e tutto sommato il traffico scorre bene, per cui in un’oretta – o poco più – sono arrivato all’uscita di Lagonegro Sud dove c’era Fabio ad attendermi … con una ruota bucata, ma non completamente sgonfia.
Visti i tanti chilometri che ci separavano dalla nostra meta (Scilla) abbiamo preferito far riparare il pneumatico e così siamo usciti dall’autostrada per trovare un gommista nella cittadina di Lauria. Effettuata la riparazione ci è stato consigliato di procedere verso sud lungo la strada costiera, cosa che abbiamo fatto percorrendola da Praia a Mare; scelta che ci ha permesso di ammirare le tante cittadine sulla costa come Scalea, Diamante, Amantea. Questo tratto di strada lo abbiamo percorso a velocità molto moderata, ma il tempo è trascorso velocemente ed abbiamo macinato molti chilometri senza accorgercene perché sempre presi a guardare paesaggi veramente belli.
A sud di Amantea, poco prima di Lamezia Terme (nel punto dove le due strade sono praticamente attaccate), abbiamo ripreso la Salerno – Reggio Calabria per proseguire il viaggio verso sud. In quel tratto dell’autostrada ci sono vari cantieri, ma grazie al traffico scarso abbiamo potuto mantenere un buon passo fino a Rosarno dove ci siamo fermati in una stazione di servizio Agip per ristorarci ed acquistare i biglietti per il traghetto della Caronte Tourist.
Presi i biglietti – operazione suggerita dalla stessa compagnia per evitare le file a Villa San Giovanni – mi sono accorto che il viaggio di andata doveva avvenire lo stesso giorno dell’acquisto. L’ho fatto presente all’addetto il quale ci ha restituito i soldi; nessun problema quindi, ma onestamente ancora adesso non ho capito perchè la Caronte applica una simile stupida regola che crea solo intralci. Visto che il biglietto può essere utilizzato su una qualsiasi corsa basterebbe indicare un periodo di validità ; ancora meglio sarebbe poter acquistare i biglietti online, operazione che consentirebbe anche risparmi di gestione!
Rinforcati i nostri mezzi e dopo aver superato uno dei punti più critici della Salerno – Reggio Calabria siamo giunti verso le 15.30 a Scilla dove avevamo prenotato un B&B proprio sul porto.
Per la prima volta avevo affrontato un viaggio di 650km con Mukka Milka ed ero assolutamente in ottima forma e riposato: c’è poco da fare: ottime sospensioni, motori generosi privi di vibrazioni e con coppia mostruosa, e carenature molte protettive permettono di affrontare lunghi tragitti senza problemi.
Giusto mezzora per una doccia, e poi una bella passeggiata sul lungomare di Scilla dove ho gustato un’ottima granita ed assistito ad una scena d’altri tempi: il ritorno di una piccola barca che aveva pescato all’amo un tonno di 200kg! Il pesce era talmente grande che, come nel film “Il vecchio e il mare”, il pescatore lo aveva legato fuori bordo.
Il pomeriggio è passato velocemente, poi la cena a base di pesce in un buon ristorante ammirando la costa della vicina Sicilia!
Domenica 25
Sveglia alle 7, sistemazione delle borse sulla moto, colazione alle 7.45 ed alle 8 eravamo già sulla via per Villa San Giovanni. Poco traffico, imbarco velocissimo, ed in un battibaleno abbiamo attraversato lo stretto.
Prendere l’autostrada per Palermo è stato facilissimo e rapido, e così abbiamo proseguito ad andatura sostenuta – per strada non c’era praticamente nessuno – in direzione di Palermo.
Le autostrade siciliane a mio parere sono più che sufficienti in quanto il traffico fuori dalla città è veramente scarso. È normale quindi percorrere vari chilometri senza incontrare nessuno (un po’ quello che succede anche in Sardegna). Quello che manca è la manutenzione ordinaria delle vie di comunicazione; ai bordi dell’asfalto ci sono arbusti ed erba alta che lo deteriorano ed in una settimana ho visto solo una squadra intenta a fare pulizia. Anche il manto stradale lascia a desiderare, ma ripeto che basterebbe veramente poco per rimettere tutto in ordine senza avventurarsi in opere faraoniche, come il ponte sullo stretto, di cui nessuno – neanche i siciliani – sentono la mancanza. Con questo non voglio dire che il ponte sia inutile, ma è una questione di priorità : al momento non serve, mentre è veramente urgente effettuare la manutenzione ordinaria delle strade e dare una sistemata alle linee telefoniche ad alta velocità (bancomat, internet, etc) che, nella mia esperienza, fanno veramente schifo! Un’altra cosa che non si riesce a comprendere sono i pedaggi autostradali: alcuni brevi tratti sono a pagamento, ma le indicazioni sono a dir poco caotiche! Cartelli che indicano stazioni di pagamento inattive, Telepass dedicati solo alle auto (no moto), si entra con il Telepass e non si sa come uscire, corsie Telepass che invece sono uscite per località limitrofe: insomma … il caos totale che lascia veramente sconcertati!
Pur fermandoci un paio di volte per pausa caffè e rifornimento, sbagliando strada (a causa di un cartello Telepass) alle 11 eravamo già a Cefalù per aggregarci al gruppo che aveva raggiunto la Sicilia in traghetto. Cefalù è una cittadina veramente bella che merita sicuramente una sosta per visitare la sua stupenda Cattedrale ed i suoi caratteristici vicoli. Dopo aver gustato una “briosche al gelato” (almeno ½ kg di gelato divinamente buono in una fresca e dolce briosche) ed ammirato i punti d’interesse ci siamo diretti verso Monreale per sistemarci all’Hotel Gugliemo II, ottima struttura dove abbiamo soggiornato per tre notti.
Un’oretta per disfare i bagagli e rinfrescarci, e poi una bella camminata in salita per raggiungere la famosa cattedrale di Monreale da dove è possibile godere di una vista mozzafiato sia verso Palermo, che verso la verde vallata antistante.
La giornata si è conclusa con un’ottima cena servita nel ristorante panoramico dell’albergo dotato di pavimento ruotante.
Lunedì 26
L’appuntamento è per le 9, già “colazionati”. Questa giornata è stata quella che meno mi è piaciuta. Il leader ci aveva comunicato un programma di massima che prevedeva una sosta a Corleone per poi proseguire verso Agrigento e la Valle dei Templi. A causa della scelta di strade secondarie non in buone condizioni abbiamo perso molto tempo; la decisione poi di visitare anche il paesino di Palazzo Adriano, noto perché c’è stato girato il film di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso”, si è rivelata pessima in quanto ha ritardato notevolmente la nostra tabella di marcia.
Tra stradine, salite, tornanti e bivi senza indicazioni alla fine ci siamo persi, nonostante i navigatori GPS che molti di noi posseggono. Io ho imboccato una strada piccolissima indicata dal mio Garmin e dopo pochi metri per fortuna ho incontrato una pattuglia della polizia municipale che mi ha confermato che quella era l’unica via disponibile per Agrigento; ho così proseguito a bassa andatura convinto che gli altri mi raggiungessero (la stazza della mia moto non mi consentiva di fare manovra in sicurezza per tornare indietro), ma dopo un po’ mi reso conto di averli persi e così ho continuato seguendo le indicazioni per Sciacca per prendere la strada provinciale a scorrimento veloce e raggiungere Agrigento dove sono finalmete arrivato alle 14.30.
Ho contatto gli altri che avevano deciso di fermarsi a pranzo a Ribera; abbiamo fissato un incontro a San Leone (la spiaggia di Agrigento) dove ho aspettato il loro arrivo. Il resto del gruppo mi ha raggiunto alle 16,30 quando ormai era troppo tardi per visitare i Templi e così, dopo aver fatto qualche foto da lontano, abbiamo ripreso la via del ritorno. La giornata si è conclusa con la cena ed una chiaccherata per fissare il programma del giorno dopo.
Martedì 27
Alle 9 in punto siamo partiti in direzione di Castellamare del Golfo; strada in buone condizioni, curve veloci e bei panorami hanno reso il tragitto veramente piacevole. Abbiamo sostato il tempo per visitare la cittadina, scattare qualche foto e prendere il caffè e poi di nuovo in sella verso Erice. Grazie all’autostrada siamo arrovati in un attimo ai piedi del monte, per poi proseguire sulla strada che passa per Valderice – ufficialmente chiusa al traffico per frana e sbarrata, ma dove passano anche i pulman dei turisti – ; percorso molto suggestivo perché ricco di curve, tornanti e paesaggi mozzafiato!
Erice è un paese stupendo perché ricco di storia e monumenti; inoltre è possibile ammirare un panorama veramente unico: Trapani con le saline verso sud; la costa ricca di tonnare guardando verso il Golfo di Bonagia verso nord-est. Abbiamo sostato ad Erice per un paio d’ore e dopo, abbiamo deciso di dirigerci a Calatafimi Segesta dove c’è un sito archeologico molto ben conservato con un grande anfiteatro ed un tempio in ottime condizioni. Viaggio e visita dei monumenti hanno richiesto circa 3 ore dopodiché abbiamo ripreso la strada verso Monreale passando di nuovo per Partinico: questa strada è scorrevole, con manto d’asfalto in ottime condizioni e relativamente poco trafficata … e fare due curvette fa sempre piacere, anche con una moto da 3 quintali!
La giornata si è conclusa con la solita chiaccherata dopo cena … e qualche preoccupazione per il giorno dopo causa meteo!
Mercoledì 28
Nel programma del Periplo della Sicilia questa giornata era dedicata al trasferimento verso la parte orientale dell’isola dove l’albergo Principe D’Aragona di Modica ci attendeva. Ovviamente il trasferimento aveva carattere “turistico” prevedendo soste per visite ad alcuni luoghi come Enna, Piazza Armerina (Villa Romana del Casale), Caltagirone ed infine Modica.
Siamo arrivati ad Enna senza problemi e sotto un bel sole; una guida turistica ci accompagnato nella visita allo stupendo Castello di Lombardia (veramente molto interessante, dalla sommità di una delle sue torri si può ammirare mezza Sicilia) e poi una sosta in un ristorante per uno spuntino.
Nel primo pomeriggio avevano cominciato ad addensarsi nuvoloni minacciosi proprio lungo il nostro percorso; continuando verso Piazza Armerina siamo stati investiti da un violento temporale che ci ha fatto desistere dal raggiungere il sito della Villa Romana del Casale in quanto servita da una strada sterrata.
Abbiamo così continuato verso Caltagirone sempre sotto la pioggia. Una breve visita alla famosa scala i cui gradini sono coperti da ceramiche tutte diverse tra loro e poi, veramnte scocciati dal clima pessimo, abbiamo proseguito verso Modica.
Sistemazione in albergo, lunga doccia bollente, e poi passeggiata per Modica, città dall’architettura a mio parere unica. Visita alla fantastica Chiesa Madre di San Giorgio e poi cena in un ristorante tipico gustando ottimi e tradizionali cibi locali.
Giovedì 29
Il programma prevedeva la visita di località sul mare: alle 9 in punto tutti in sella per dirigerci verso Punta Secca, paese noto perché sede della fiction Montalbano (credo di essere uno dei pochi in Italia a non averla mai vista!!!). Sosta per foto e caffè, e poi una bella passeggiata ad andatura moderata verso Pachino, Capo passero e Capo delle Correnti: i punti più a sud della Sicilia! Ci siamo fermati per un piccolo break in un bar lungo la costa e siamo rimasti bloccati da un’altro temporale (che palle, il secondo giorno di pioggia consecutivo!); appena ha allentato un po’ abbiamo proseguito verso Portopalo. Pioggia, pioggia ed ancora pioggia; in certe condizioni c’è solo una cosa da fare: tornare in albergo! E così abbiamo fatto!
Venerdì 30
La giornata prevedeva la visita di Noto e Siracusa. Come sempre ci siamo ritrovati alle 9 e, seguendo un percorso su strade secondarie, ma panoramiche, siamo arrivati a Noto Antica dove sono presenti alcuni ruderi. Dopo una brevissima sosta abbiamo raggiunto il centro di Noto per una visita alla famosissima cattedrale. La cittadina era affollata di scolaresche; passeggiando ho approfittato per acquistare alcuni ottimi pesti locali che mi erano stati fatti assaggiare … veramente squisiti!
Ci siamo quindi diretti verso la vicina Siracusa per dedicare il pomeriggio alla visita di Ortigia e del Teatro Greco con l’adiacente Orecchio di Dionisio (detto anche Orecchio di Dionigi), Â grotta artificiale dalle particolari caratteristiche acustiche.
Ortigia (un’isola collegata alla terraferma da un corto ponte) è veramente stupenda! Pulitissima e ricca di attrazioni: è veramente un luogo da non perdere! Si può visitare tutta tranquillamente a piedi in quanto isola pedonale; numerosi ristoranti, bar, negozi permettono di gustare piatti tipici ed acquistare prodotti locali.
Ripresi i nostri mezzi ci siamo diretti verso il vicino Teatro Greco dove ho vissuto l’unico momento sgradevole di tutta la mia permanenza in Sicilia. Arrivati nell’antistante piazzale, mentre stavamo posteggiando le nostre moto, si sono avvicinati due ragazzi sui 30 anni ben vestiti che ci hanno invitato a posteggiare le moto in alcuni spazi adibiti a parcheggi pubblici (linee bianche). Abbiamo fatto presente che avremmo posteggiato dove ci trovavamo, ma loro hanno insistito “avvisandoci” che posteggiando al di fuori dei “loro spazi” avremmo potuto subire danneggiamenti ai veicoli.
Poveracci, hanno insistito ancora per poco, non rendendosi conto una SFIGA megalattica stava precipitando su di loro …non era proprio la loro giornata. Uno di noi si è qualificato intimando l’alt; nel frattempo è arrivata una volante della Polizia che, prontamente avvisata, ha inseguito e catturato uno dei due che stava tentando la fuga. Poi, dopo una perquisizione ed ammanettamento, sono stati portati via in stato di arresto da un’altra volante arrivata nel frattempo. Alcuni di noi si sono fermati per le formalità (denuncia, testimonianze etc); altri hanno visitato il sito archeologico che, oggetto anche di sistemazione (realizzazione di gradinate in legno provvisorie) per l’imminente stagione lirica si presentava in modo veramente “misero” a causa dei troppi spazi chiusi.
La giornata è terminata con il ritorno in albergo e la cena in un ristorante di Modica Alta.
Sabato 1° maggio
Sabato, ultimo giorno della gita, era in programma una visita all’Etna ed a Taormina, punti d’interesse turistico non distanti da Catania dove tutto il gruppo – meno il sottoscritto – aveva prenotato il traghetto per il ritorno verso Napoli. C’era molto traffico causa la festività ed il tempo finalmente bello e così per raggiungere l’Etna abbiamo impiegato un po’ più di tempo del previsto, ma ne è valsa la pena perché il vulcano offre uno spettacolo veramente unico ed indimenticabile. Ci siamo fermati poco più di un’ora e poi ci siamo diretti a  Zafferana Etnea per un pranzetto dedicato a gustare un specialità locale: una specie di calzone fritto ripieno di mozzarella, alici e capperi: una prelibatezza di cui purtroppo non ricordo il nome!!!!
Dopo pranzo ci siamo recati a Taormina passando per Giardini Naxos e rimanendo imbottigliati in un traffico pazzesco.  Taormina era talmente affollata di gente che c’erano difficoltà a camminare. La località è molto bella, ma suggerisco di visitarla in periodi non festivi altrimenti non è possibile ammirarne i tanti particolari.
Dopo la visita alla città ci siamo salutati ed io ho lasciato il gruppo dei “radunanti” per dirigermi in solitaria verso Messina dove, grazie a Caronte, avrei traghettato verso Villa San Giovanni. Il trasferimento è stato rapido; nonostante il giorno festivo fuori dalla città non c’era molto traffico e così alle 20,30 ero già a Lamezia Terme (Calabria) dove avevo deciso di pernottare. La giornata era stata abbastanza lunga e faticosa e così, dopo una cena rapida e leggera ed una doccia sono sprofondato in un sonno profondo ristoratore.
Domenica 2 maggio
La mattina sveglia alle 6.30, colazione e poi alle 7,30 di nuovo in moto per il viaggio di ritorno avvenuto senza intoppi in un traffico decisamente scarso tanto che alle 13.15 ero già a casa.
Il Periplo della Sicilia è una gita che mi permetto di consigliare a tutti perché l’isola è una terra stupenda che offre panorami e monumenti storici unici al mondo avendo subito nei secoli l’influenza di varie culture.
Tutte le foto sono disponibili su Flickr, anche per il download 😉
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