Vacanza in moto nel Südtirol

A meta luglio ho passato qualche giorno nel Südtirol, o Alto Adige, regione dove non ero mai stato e di cui avevo sentito parlare molto bene. Con gli amici di Bormio si era organizzato il solito weekend per rivederci e fare quattro chiacchere, e così ne ho approfittato per visitare anche il vicino Alto Adige in moto. Mi avevano descritto molto bene la zona che d’estate è meta d’escursioni di tantissimi motociclisti perché provvista di strade in ottime condizioni che permettono una guida piacevole tra panorami stupendi, e così ho deciso di provare la mia nuova BMW F800GS anche sui passi dolomitici: vi anticipo che è stata un’esperienza fantastica, assolutamente da ripetere!

Dovevo fare il viaggio insieme al mio amico Fabio di Siena, che purtroppo ha dovuto rinunciare all’ultimo momento, e così sono partito da solo lunedì 12 luglio di mattina presto.
Il viaggio d’andata è stato abbastanza noioso in quanto, dovendo percorrere 730 km, ho utilizzato l’autostrada. Solita fila super-chilometrica a Firenze, solito camion ribaltato poco più in la, lavori in corso, gente che procede a zig-zag perché sta usando il telefonino e neanche una pattuglia della polizia!
In Pianura Padana molto caldo, poi leggermente più fresco costeggiando il Lago di Garda e subito dopo l’attraversamento del “forno” di Bolzano con la temperatura che ha superato abbondantemente i 35°.

Nota: recentemente sono spesso in giro per l’Italia e vi assicuro che le indicazioni dei confini regionali sono assolutamente inutili perché la differenza si nota subito; ad esempio entrando in Trentino lo stato dell’asfalto migliora, spariscono le buche e tutto è più ordinato e pulito!

Nonostante le numerose soste che ho effettuato per vari rifornimenti e spuntini, nel primo pomeriggio ero già a Colfosco di Val Badia, località adiacente alla più nota Corvara, dove avevo prenotato il Garnì Reutlingen gestito dai simpaticissimi Gabriella e Andreas Alfreider.

Come pubblicizzato nel sito ho trovato un comodo ed ampio garage privato dove, oltre a ricoverare la moto, è possibile anche effettuare qualche operazione di normale manutenzione (pulire il casco, ingrassare la catena o controllare il livello olio, tanto per fare degli esempi).

Andreas mi ha messo subito a mio completo agio spiegandomi in due (2) minuti come utilizzare i servizi del Garnì, fornendomi un recapito telefonico da utilizzare in caso di necessità ed illustrandomi una serie di percorsi collaudati – completi di cartine e roadbook – per visitare le zone più belle ed interessanti della regione: in poche parole ho trovato tutto pronto!!!! Dovevo solo scegliere dove andare!!!!

Una bella doccia, un riposino e poi una super birra bella fresca prima di andare a cena . . . indovinate dove? Ma nel ristorante indicato da Andreas dove ho sempre mangiato magnificamente spendendo meno di 25 € !

Martedì 13

Dopo un’abbondante colazione ho scelto un percorso tra i tanti preparati da Andreas, che mi ha fornito anche un dettagliato RoadBook plastificato. L’itinerario, di circa 200 km,  prevedeva: Colfosco > La Villa > Passo di Valparola > Passo Falzarego > Cernadoi > Selva di Cadore > Cortina d’Ampezzo > Passo Tre Croci > Misurina > Carbonìn > Dobbiaco > Lago di Braies (Pragser Wildsee) > San Lorenzo di Sebato > Brunico > e poi ritorno a Colfosco.

Una giornata stupenda con temperatura ideale mi hanno accompagnato per tutta la gita: sono tornato in albergo veramente entusiasta perché avevo potuto ammirare paesaggi bellissimi. Percorrere le vie dell’Alto Adige in moto è veramente rilassante; le strade sono mantenute benissimo, le indicazioni sono chiare, non c’è molto traffico ed è possibile fermarsi nelle numerose piazzole costruite in prossimità di tutti i punti d’interesse!

Mercoledì 14

Vista la positiva esperienza del giorno prima ho deciso di allungare un po’ il giro per fare una puntatina anche in Veneto, e così ho scelto un percorso di ben 400 Km che mi avrebbe portato a visitare anche l’altopiano di Asiago; queste le località attraversate: Colfosco > Passo di Gardena > Passo Sella > Canazei > Pozza di Fassa > Nova Levante > Cavalese > Passo Manghen > Telve di Sopra > Roncegno Terme > Caldonazzo > Asiago > Bassano del Grappa > Fiera > Passo di Cereda > Agordo > Zoldo Alto > Selva di Cadore > Passo di Giau > Pocol > Passo Falzarego > Colfosco.

La gita è stata molto interessante perchè mi ha portato a percorrere dei passi alpini meno noti, ma decisamente molto belli. Quello che mi è rimasto impresso di questa giornata è l’enorme differenza che c’è tra il Trentino Alto Adige ed il Veneto; non me ne vogliano i veneti, ma non servono le bandiere delle Lega e quelle con il Leone di San Marco per far capire che si è entrati in Veneto: si vede benissimo, vi assicuro che il turista se ne accorge subito! Insomma, personalmente mi aspettavo di trovare qualcosa di meglio in Veneto!

Giovedì 15

Dopo l’esperienza del giorno prima ho deciso che era meglio andare a Nord; ero venuto via da Roma per rilassarmi un po’ e non avevo nessuna voglia di passare un’altra giornata a perdermi a causa d’indicazioni stradali inattendibili, o di percorrere strade piene di buche!
Austria, voglio andare a vedere come se la passano gli austriaci, mi son detto!
E così ho chiesto al sempre disponibile Andreas qualche indicazione per recarmi a visitare il Grossglockner percorrendo la famosissima strada alpina che conduce nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri da dove è possibile ammirare la più alta montagna dell’Austria, il Grossglockner appunto (3798 m), ed il suo ghiacciaio.
L’efficientissimo gestore del Garnì Reutlingen mi ha fornito il solito dettagliatissimo RoadBook ed una chiara carta stradale – ovviamente in tedesco – , e così sono partito verso le 8.30 per effettuare il seguente tragitto (380 km circa): Colfosco > Dobbiaco > Lienz > Winklern > Glocknerstraße > Mittersill > Gruben > Anterselva > Brunico > Colfosco.

Entrando in Austria dal Südtirol non si percepiscono grosse differenze; paesaggi ed efficienza sono praticamente uguali!
Percorrendo le strade austriache si nota subito una drastica diminuzione dei cartelli stradali (mettono infatti solo quelli necessari), i limiti di velocità sono più elevati e nelle strade provinciali (quindi NON le autostrade) è quasi sempre possibile sorpassare perché raramente si trova la linea continua a dividere le carreggiate.
La benzina costa ovviamente molto meno (20 centesimi, mediamente), il traffico è ordinato e scorrevole (solo qualche italiano si ostina a guidare al centro della strada ostacolando la circolazione) ed agli incroci si trovano delle rotonde perfettamente mantenute paragonabili a dei veri e propri giardini!!!
Carte stradali e navigatori non servono: poche e chiare indicazioni forniscono tutte le informazioni necessarie per raggiungere il luoghi desiderati! Ovviamente, viaggiando in completa tranquillità si riescono ad apprezzare ancora meglio le bellezze di un paese, e così dell’Austria conservo un ricordo bellissimo che sicuramente mi spingerà a visitarla di nuovo!

Riflessione: non vorrei apparire come un pessimista, disfattista e catastrofista, ma l’Italia oggi non è più paragonabile ad altri paesi avanzati!
Anni ed anni di malgoverno, scelte sbagliate di politica economica e disinformazione hanno reso il divario con i paesi a noi confinanti veramente abissale!
Forse sarò io che noto certe cose, ma le buche nelle strade italiane sono una realtà, come i prezzi troppo alti dei servizi estremamente scadenti, oppure i treni sporchi e senza aria condizionata.
Le autostrade costano ormai un botto (da Roma Nord a Bressanone percorrere l’autostrada con la moto mi è costato la bellezza di 43,00 €) e sono sempre intasate da lunghissime code causate da lavori senza fine!

Pochi sanno che l’autostrada del Sole, cioè la A1, fu realizzata in soli 8 anni (posa della prima pietra il 19 maggio 1956; inaugurazione il 4 ottobre 1964) , mentre sono anni che proseguono i lavori intorno a Firenze, oppure sulla Salerno Reggio Calabria.
Fateci caso, quando la TV annuncia code interminabili nei giorni dove c’è un po’ più di traffico i punti sono sempre i medesimi, ed anche il motivo è sempre lo stesso: lavori, interminabili lavori – spesso inutili – con cantieri aperti da anni e di cui non si vede mai la fine!

Venerdì 16

Il giorno di venerdì lo avevo programmato per trasferirmi a Bormio per l’appuntamento annuale con i miei amici “bormini”!
Ho così pensato ad un percorso di circa 310 km che mi avrebbe portato a visitare altri bei luoghi ed a “scalare” alcuni “mitici” passi alpini come lo Stelvio: Colfosco > Ortisei > Castelrotto > Chiusa > Bressanone > Fortezza > Vipiteno > Calice (Racines) > Passo Giovo (San Leonardo in Passiria) > Merano > Spondigna > Curon Venosta > Resia > Gomagoi > Passo Stelvio > Bormio.

Altro bel giro; ho sofferto un po’ per il caldo perché buona parte del percorso (praticamente tutto, tolti i due passi) si snodava a fondo valle.
Ho fatto una breve sosta sul Lago di Resia per osservare il campanile di Curon Venosta e documentarmi sulla storia del luogo, e poi ho ripreso il viaggio per percorrere il famoso Passo dello Stelvio e raggiungere Bormio.
La strada che sale dal versante est non è in buono stato ed i tornanti sono veramente molto stretti; inoltre salendo di quota il paesaggio cambia rapidamente ed il verde dei boschi lascia il posto al grigio scuro delle pietre.
Arrivato in vetta sul piazzale c’erano la bellezza di 19° (erano le ore 15 circa) . . . un caldo fottuto!
Ho fatto qualche foto e poi ho iniziato la discesa verso Bormio dove i miei amici mi stavano attendendo.
La sera un’escursione a Livigno per la cena e poi a dormire! la giornata era stata lunga e faticosa, ed un po’ di riposo ci voleva!

Sabato 17 e domenica 18

Due giorni trascorsi in completo relax gustando le prelibatezze locali, passeggiando per Bormio e chiaccherando.
La mia amica Wanilla ha una splendida piccola baita immersa nel verde appena fuori Bormio, ed è li che abbiamo trascorso il tempo cullandoci pigramente su un’amaca e chiaccherando all’ombra degli abeti sdraiti su comodissime poltrone!

Lunedì 19

Giorno per il rientro a Roma; sono partito verso le 8,30 per dirigermi verso Santa Caterina in Valfurva, poi il pericolosissimo, ma anche molto bello, Passo Gavia (strada stretta e senza protezioni), Ponte di Legno, Passo del Tonale, Cles e poi verso Trento per prendere l’autostrada fino a Roma.
Poco traffico e molto caldo (in Umbria addirittura 37,5° => ho due termometri sulla moto) le uniche note salienti.

Alcune note sulla BMW F800GS: questo viaggio di oltre 3000km mi ha confermato che la moto è estremamente maneggevole, parsimoniosa nei consumi, comoda e sufficientemente veloce e stabile anche nei percorsi autostradali.

Subito dopo averla acquistata notai che la sella era eccessivamente dura, ma l’utilizzo del cuscino Air – Hawk ha migliorato notevolmente il comfort tanto che ora non ho assolutamente problemi.
Guidarla nei percorsi misti è un vero piacere; la buona coppia, la frenata sempre pronta e le ottime sospensioni permettono di correggere errori di guida anche a persone inesperte come il sottoscritto.
Equipaggiata con due versatili borse Vario BMW (capacità variabile – pur essendo rigide possono essere estese per aumentarne il volume), la moto offre una notevole capacità di carico idonea ad affrontare viaggi anche di molti giorni; il parabrezza maggiorato – acquistato come ricambio aftermarket per sostituire l’originale – offre un’ottima protezione da aria ed acqua permettendo così viaggi più comodi.


Tutte le foto sono disponibili su Flickr, anche per il download  😉


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