Parigi 2025: un ritorno dopo 43 anni

Sono tornato a Parigi dopo ben quarantatré anni. Un ritorno dettato dalla curiosità: volevo capire che cosa fosse rimasto intatto nella città che ricordavo e cosa, invece, fosse cambiato nel tempo.

Partenza volo WizzAir da FCOCon un gruppetto di amici sono partito da Roma venerdì 28 novembre, con un volo Wizz Air diretto a Orly.
Abbiamo alloggiato all’Hotel 34B – Astotel, struttura ubicata in posizione strategica per raggiungere tutti i luoghi d’interesse con la metro, indispensabile per muoversi velocemente e comodamente dentro Parigi.

La prima sera è stata soltanto un piccolo “assaggio” della città: un salto al Trocadero per rivedere la Torre Eiffel illuminata e poi una passeggiata sugli Champs-Elysées già addobbati per le feste.
Dal giorno successivo ci siamo divisi: alcuni avevano già visto Parigi più volte, altri volevano concentrarsi su zone diverse. Io avevo le mie idee molto chiare ed ho seguito il programma che mi ero preparato 😉

Sabato – Montmartre e dintorni

Il sabato l’ho dedicato interamente a Montmartre, un quartiere che ricordavo come un piccolo mondo a parte. Sono salito da Place Louise Michel verso il Sacré-Cœur, che domina la città con la sua grande cupola bianca. All’interno, il mosaico dorato è sempre impressionante e ti costringe, volente o nolente, a fermarti qualche secondo ad ammirarlo.

La famosa Place du Tertre degli artisti

Montmartre conserva ancora quell’atmosfera da villaggio fuori dal tempo: Place du Tertre con gli artisti, le stradine acciottolate, la Maison Rose, Rue de l’Abreuvoir, il piccolo vigneto nascosto tra le case, il Muro “I Love You” dove il “Ti amo” brilla in decine di lingue.
Scendendo verso Pigalle il quartiere cambia completamente: più vivace, più moderno, un miscuglio di locali, negozi vintage, atmosfera un po’ sregolata ma sempre affascinante.

Passeggiando ho raggiunto il Moulin Rouge, che continua — oggi come decenni fa — ad attirare fiumi di visitatori. Da lì mi sono diretto verso la zona dell’Opéra, passando per le Galeries Lafayette Haussmann con la loro splendida cupola Art Nouveau, e verso il Palais Garnier, che resta uno degli edifici più belli di Parigi (impossibile visitarlo senza prenotare con largo anticipo… cosa che purtroppo non avevo fatto 😕 ).

Terminate le visite che avevo programmato, e visto che mi rimaneva ancora un po’ di tempo ed una riserva di energie 😀 , usando la Metro ho fatto un salto al Pantheon per ammirare il pendolo di Foucault. Mi sono fermato per oltre un’ora, abbastanza da constatare con i miei occhi che sì… la Terra gira davvero 😯

Domenica – Champs-Élysées, Arco di Trionfo e Torre Eiffel

La domenica era l’unico giorno in cui il meteo prometteva temperature rigide ma senza pioggia, così ho programmato la passeggiata sugli Champs-Elysées verso metà mattina. Volevo rivedere quel viale che ricordavo elegante e vitale … oggi forse un po’ più commerciale, un po’ meno affascinante.

Qualche sosta davanti alle vetrine: Ladurée con i suoi macarons, il gigantesco flagship store Louis Vuitton. Poi ho proseguito fino all’Arco di Trionfo.

La Torre EiffelPercorsa Avenue Kléber sono tornato a Place du Trocadéro, dove la Torre Eiffel appare all’improvviso, imponente e quasi familiare nonostante siano passati tanti anni.
Sceso nei giardini e attraversata la Senna, ho prenotato una gita in barca: interessante, scorci molto belli, ma probabilmente farla di sera rende di più 😉

Online avevo verificato che non era possibile prenotare una visita alla Torre Eiffel in giornata. Invece, arrivato sotto le arcate, ho scoperto con sorpresa che non c’era fila alla biglietteria.
Titubante mi sono avvicinato, e visto che tutto funzionava regolarmente ho comprato il biglietto e sono salito subito: alla faccia del sito ufficiale che non permetteva prenotazioni! 👿

Dall’alto Parigi si apre come un’immensa mappa: i boulevard che disegnano la città, la Senna che la attraversa, i grandi monumenti che spuntano tra i tetti color ardesia. La sensazione è stata strana e intensa: era la stessa città di tanti anni fa e, allo stesso tempo, completamente nuova ai miei occhi.

Giornata fredda ma con un cielo sereno. Così mi sono detto: perché non provare a visitare la cattedrale di Notre-Dame, da poco riaperta? Ho preso un autobus e in una mezz’oretta sono arrivato sul posto, dove ho trovato una fila lunga ma scorrevole. In un tempo tutto sommato accettabile sono riuscito ad entrare e a visitarla… e forse ho fatto prima di molti che, pur avendo prenotato l’ingresso, erano in un’altra fila che avanzava molto più lentamente.

Penso che le autorità dovrebbero rivedere il sistema di prenotazione per l’accesso alle attrazioni turistiche di Parigi, perché a me è sembrato che non funzioni affatto bene.

Lunedì — Louvre e le rive de la Senna

Il lunedì l’ho dedicato al Louvre. L’esperienza purtroppo è stata pessima: per motivi non spiegati hanno ritardato tutti gli ingressi di circa due ore, creando code lunghissime e un caos indescrivibile. Una volta dentro, la folla era tale da rendere la visita quasi insopportabile.

Dopo aver vagato nell’ala egizia, sono riuscito a raggiungere l’Ala Denon con i grandi classici: la Gioconda, la Venere di Milo, la Vittoria alata di Samotracia … tutte assediate da folle di turisti vocianti che si spingevano per fare selfie. Spettacolo decisamente triste.

Fatto il possibile per uscire, ho attraversato i Giardini delle Tuileries fino a Place de la Concorde con l’obelisco egizio e le sue fontane monumentali. Ho proseguito poi per Place Vendôme, elegante come sempre, e da lì verso il Petit Palais.
Di fronte si erge il Grand Palais con il suo enorme tetto di vetro e poco oltre il Pont Alexandre III, forse il ponte più bello della città, decorato d’oro e con la vista che si apre verso la Torre Eiffel.

Ho chiuso il giro agli Invalides, tra la cupola dorata e la tomba di Napoleone. Il museo dell’Armée, invece, mi ha parecchio deluso: mi aspettavo molto di più.

Martedì 2 dicembre: il rientro

Il martedì mattina l’ho dedicato a una passeggiata tranquilla nei dintorni dell’hotel, poi abbiamo preso la metro verso Orly per il rientro. Il volo Vueling ci ha riportati a Roma in perfetto orario nel pomeriggio.

Nota sugli aeroporti: Orly è … difficile trovare una parola elegante: direi che fa decisamente pena. Struttura vecchia, inefficiente, controlli di sicurezza assurdi con la divisione degli oggetti in quattro categorie che fa perdere un’enormità di tempo.
Fiumicino, al contrario, è diventato dopo tanti anni di abbandono un paradiso: pulito, organizzato, efficiente, un aeroporto da 10 e lode.
Poi però esci, prendi la strada verso Ostia e ti ritrovi bloccato in una fila chilometrica perché il ponte da attraversare sul Canale del Tevere è vecchio, stretto, fatiscente. L’Italia, insomma.

Le sere a cena

La prima cena l’abbiamo fatta da Isshin Ramen, ristorante giapponese moderno e piacevole.
La seconda sera sono andato da solo da L’Atelier Entrecôte & Volaille – Paris 2, specializzato nella classica entrecôte con salsa segreta e patatine senza limiti: buona, saporita, esperienza piacevole, anche se non indimenticabile.
La terza sera… storta: da Mr. Zhao il menù era scarno e diversi piatti non disponibili, in netto contrasto con le recensioni entusiastiche.
L’ultima sera siamo andati al Bouillon Chartier, locale storico pieno di atmosfera: tanto fascino, tanta confusione, cibo discreto ma nulla di più. È uno di quei posti da vedere una volta, ma difficilmente ci tornerei.

Il meteo e l’impressione finale

Nonostante le previsioni non buone, il meteo è stato sorprendentemente clemente: cielo sempre coperto, ma quasi mai pioggia, un vantaggio enorme, considerando quanta strada ho fatto a piedi.

Alla fine di questi giorni intensi, la mia impressione su Parigi è stata diversa da quella che avevo conservato nel ricordo. La città resta bellissima, ricca di storia e monumenti iconici che non hanno perso il loro fascino.
Ma la ricordavo più elegante, più pulita, e con meno senzatetto in giro. Forse sono cambiato io, forse è cambiata lei, o forse entrambe le cose.
Resta comunque un viaggio piacevole, pieno di ricordi che riaffiorano e di dettagli nuovi da osservare. Perché Parigi, nel bene e nel male, continua sempre ad affascinare.

Le foto

Tutte le foto sono disponibili su Flickr, anche per il download  😉

Questo articolo ha un commento

  1. Patrizia

    Descrizione molto accattivante…. fa venire voglia di tornarci! Complimenti davvero!

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